Il decreto legge 4/2019 (convertito dalla legge 26/2019) ha introdotto la possibilità di un riscatto agevolato della laurea che vale per tutti gli anni di studio, anche quelli precedenti il 1996.

Requisiti
•    il diploma universitario (2-3 anni di durata);
•    la laurea triennale, quadriennale o a ciclo unico;
•   il diploma di specializzazione post-laurea, nonché il dottorato di ricerca (se si sono versati i contributi alla gestione separata Inps).
•    essere iscritto con almeno un contributo versato delle gestioni Inps: il riscatto agevolato non è  accessibile a chi risulta iscritto unicamente a una cassa professionale.
•    la gestione in cui viene richiesto il riscatto dovrà risultare già esistente nel periodo del corso legale di studi e il riscatto non potrà coprire periodi già sottoposti a contribuzione, (è il caso dello studente lavoratore).
È possibile chiedere il riscatto anche di periodi parziali, più brevi rispetto alla durata legale del proprio corso di studio. Non si possono invece riscattare gli anni fuori corso.

Il costo e gli sconti fiscali 
Ogni anno di riscatto costa 5.260 euro (se la richiesta viene presentata nel 2020). La somma sborsata è integralmente deducibile ai fini fiscali.
Permette di guadagnare anni preziosi per arrivare al traguardo della pensione e di aumentare l’importo dell’assegno. Si può pagare a rate senza interessi e il costo è deducibile ai fini fiscali. 

Riscatto ordinario o agevolato?
Come funziona il riscatto ordinario
Esempio : Un impiegato che guadagna 35.000 euro lordi annui, il riscatto di un periodo di laurea da valutare con il sistema contributivo ha un costo di circa 11.550 euro annui. 
Il costo sarà calcolato con il metodo della riserva matematica o con il metodo del calcolo retributivo. Con il primo il costo del riscatto dipende da età anagrafica, sesso e condizione del lavoratore. Con il secondo il “prezzo” è determinato dall’imponibile previdenziale delle ultime 52 settimane di contribuzione obbligatoria moltiplicato per l’aliquota di computo dell’assicurazione Ivs (33%-34% nel caso dei lavoratori dipendenti del settore privato).
L’onere sarà invece calcolato con sistema a percentuale se il periodo di studi rientra nella competenza del metodo di calcolo contributivo, riferendosi a:
● periodi successivi al 31 dicembre 1995, se il richiedente non matura 18 anni di contribuzione a quella data, includendo gli stessi anni oggetto di riscatto;
● periodi successivi al 31 dicembre 2011, se il richiedente matura 18 anni di contribuzione a fine 1995, includendo gli stessi anni oggetto di riscatto.

Il riscatto per chi non ha un lavoro 
Anche chi non ha mai avuto un lavoro può riscattare gli anni di studio all’Università. Il calcolo in questo caso è su base percentuale e prende in considerazione il minimale reddituale vigente nella gestione commercianti per l’anno della domanda di riscatto. Per chi presenta la richiesta nel 2020 il costo è di 5.260 euro per ogni anno riscattato. Se a pagare il riscatto sono ad esempio i genitori per i figli senza un lavoro e fiscalmente a carico il costo è detraibile al 19 per cento.

Il riscatto agevolato 
Il riscatto agevolato, rateizzabile senza interessi in massimo 120 rate mensili, è completamente deducibile dal reddito fiscalmente imponibile.
Questa formula di riscatto vale sia per il diritto alla pensione (aumentando l’anzianità contributiva), sia per incrementare l’importo della pensione. Essendo tuttavia un riscatto di natura contributiva, l’aumento sarà ben più contenuto rispetto a quello che si otterrebbe con il riscatto ordinario.

Quando conviene
ESEMPIO N.1 Opzione donna 
Lavoratrice dipendente del settore assicurativo nata ad aprile 1961.
– Al 30 aprile 2019 risultano 31 anni di contributi nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti del settore privato con applicazione del metodo misto;
– La lavoratrice avrebbe i requisiti anagrafici per accedere a opzione donna ma mancano i requisiti contributivi, avendone maturati 31 sui 35 richiesti;
– La lavoratrice ha conseguito nel 1985 una laurea (4 anni) in Economia: essendo collocata prima del 1996, per accedere al riscatto light dovrà prima optare per il metodo contributivo; il costo del riscatto sarà di 21.040 euro, con un risparmio di più del 70% del costo del riscatto ordinario.
Con il riscatto dei 4 anni e l’uscita dal lavoro ad aprile 2020,la pensione partirà a maggio di quest’anno, trascorsi i 12 mesi dalla maturazione dei requisiti.
ESEMPIO N.2  Quota 100 
Facciamo ora l’esempio di un lavoratore dipendente nato a febbraio del 1958 che al 29 febbraio 2020 maturerà 34 anni di contributi con metodo di calcolo misto.
– La pensione di vecchiaia in questo caso si raggiungerà a settembre 2025.
– Se il lavoratore decide di passare al metodo contributivo la sua pensione si ridurrà del 19,5%. Tuttavia potrà riscattare gli anni di studio con l’iter agevolato, risparmiando oltre il 75% rispetto al riscatto ordinario che costerebbe 120.000 euro.
Con il riscatto il lavoratore arriverà prima alla pensione, guadagnando i 38 anni di contributi a febbraio 2020 e potrà così rientrare dentro quota 100 a giugno 2020 con un anticipo di oltre 5 anni rispetto alla pensione di vecchiaia.
ESEMPIO N.3 Quando il riscatto non conviene 
Prendiamo infine il caso di un lavoratore nato a febbraio 1954, che ha perso il lavoro nel gennaio 2018 e che finisce di ricevere il sussidio di disoccupazione a gennaio 2020.
– Il dipendente ha 24 anni di contributi nel Fondo dei dipendenti del settore privato, inclusi 2 anni di sussidio di disoccupazione e al lavoratore si applica il metodo misto;
– La pensione di vecchiaia scatterà a marzo 2021 e il lavoratore ha già soddisfatto il minimo contributivo richiesto (20 anni) anche senza il riscatto della laurea. In questo caso il riscatto di laurea agevolato non ha alcuna convenienza

Test di Convenienza tra riscatto ordinario e di quello agevolato al seguente link: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2019/02/04/riscatto-della-laurea-calcolatore-test-convenienza/