Quota 102 «secca» non vincolante per le Pmi in crisi. Nuove categorie di lavori gravosi e ritorno a Opzione donna, ma la flessibilità in uscita va costruita.

Dal primo gennaio 2022 si potrà uscire dal lavoro con 64 anni d’età e 38 di contribuzione. Una Quota 102 «secca» che durerà 12 mesi (con la possibilità di richiedere l’assegno anche successivamente). Ma che non sarà vincolante per i lavoratori delle piccole e medie imprese in crisi che potranno utilizzare pensionamenti anticipati con 62 anni d’età grazie a un apposito Fondo con una dote di 200 milioni l’anno per il prossimo triennio. Fondo che sarà «regolato» da un decreto del ministro dello Sviluppo economico, condiviso con quelli dell’Economia e del Lavoro, da varare entro febbraio del prossimo anno.

Ma da gennaio 2022 rimarranno comunque aperti altri canali d’uscita. A cominciare da Opzione donna, ma con 60 anni d’età (61 per le lavoratrici autonome) e 35 di contributi. E da quello dell’Ape sociale (utilizzabile con almeno 63 anni d’età e 30 o 36 anni di versamenti a seconda della situazione in cui si trova il lavoratore) che è prolungata per un anno e che viene estesa fino a 23  categorie di lavori «gravosi».